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Avete un compito importante: continuare a farci sognare

Avete un compito importante: continuare a farci sognare

Abbiamo iniziato questa reclusione prendendola un po’ come un gioco. Ci abbiamo scherzato su, e tutti i social si sono affollati di meme, foto e video divertenti che ci facevano vedere come sarebbe andata. Mogli che prendono i mariti a padellate in testa, figli rincorsi da genitori con cucchiai di legno in mano, famiglie che litigano per andare a gettare l’immondizia, urla disperate dai balconi, flashmob tra i più disparati, per non parlare delle risate che ci siamo fatti e ci stiamo ancora facendo sulle tantissime pagine Facebook e profili Instagram dedicati al nostro presidente del consiglio, Giuseppe Conte.

Ci siamo presi in giro gli uni con gli altri quando, allo scattare della chiusura totale delle attività, siamo corsi a fare file infinite ai supermercati. Abbiamo fatto razzia di tutto, senza però dare noia al nostro palato. Quello che non ci mangiavamo prima continuiamo a non mangiarlo ora: povere penne lisce. I nostri cani non ci sopportano più, stesso sentimento che provano alcuni peluche utilizzati come finti animali di compagnia per farsi un’uscita di dieci minuti. Per non parlare di piedi e gambe, mai così tanto attivi in tutta la nostra vita come nei giorni di quarantena.

Insomma, abbiamo tentato di tirarci su il morale da soli, come solo noi italiani sappiamo fare, tanto che abbiamo fatto il giro del mondo non solo, purtroppo, per i numeri elevatissimi di contagiati e deceduti, ma anche, per fortuna, per il nostro essere positivi di fronte a tutto, con tutte le nostre forze. Certo è che ad un certo punto, anche noi, abbiamo un po’ mollato: la tristezza ha incominciato a fare capolino, la malinconia anche, la paura del domani ancora di più. L’incertezza ci assale come l’incubo di notte, quello che sembra talmente reale da toglierti il respiro.

Ad oggi, 3 aprile, è poco quello che ci rimane. Come si dice, abbiamo esaurito tutte le cartucce. Abbiamo preparato tutti i tipi di pasta, tutti i gusti di pizza, tutti i dolci, anche quelli più cicciosi e pieni di Nutella, per non parlare dell’alcol che ora scorre nelle nostre vene. Per non pensarci si fa un po’ di tutto, ma cosa succede quando non sappiamo più cosa fare?

Un libro non riusciamo a leggerlo: per quanto ci faccia evadere richiede concentrazione, e sappiamo bene quanto concentrarsi sia difficile ora come ora. Riportiamo alla luce tutti i videogiochi che avevamo messo da parte, ricordandoci di quel Super Mario Kart che ci piaceva tantissimo. Ma appunto, ci piaceva… ora non ha più senso neanche quello. Allora accendiamo la TV, ma la programmazione, che avrebbe dovuto essere strutturata in modo tale da intrattenerci e non farci pensare è invece diventata un continuo di talk show. Potremmo accendere il PC e… No. Tutto il giorno li davanti a lavorare in remoto, tra scadenze, e-mail e Skype call, il PC no, lo chiudiamo.

Cosa rimane? Lo smartphone. Caro amico fedele, capace, all’interno di un profilo così piccolo e aggraziato, di portarci in posti lontani. Riconoscimento facciale, swipe di qua, swipe di la e tac. Facebook, Instagram, Twitter, YouTube: iniziamo a sognare. Sì, perché oggi tutte le aziende presenti sui social network hanno un compito importante: continuare a farci sognare. La comunicazione non deve mollare di fronte al coronavirus, ma combatterlo con contenuti che riescano ad intrattenere, ancora più di prima.

Il negozio di abbigliamento è chiuso, il salone di parrucchieri e la palestra anche. I matrimoni non si possono più celebrare e la nostra location è in stallo. I ristoranti non possono più ricevere i clienti, così come bar e locali di ogni genere non possono somministrare drink. Ma possono farci sognare e sperare in un futuro, magari anche migliore del passato che un mese fa abbiamo lasciato alle nostre spalle.

E allora il negozio di abbigliamento diventa consigliere di stile: come ci vestiremo dopo la quarantena? Il parrucchiere di fiducia regala piccole tips su come mantenere capelli sani e forti anche da casa: non sarà la stessa cosa, ma almeno non dovrete ricorrere al taglio stile “corpo dei Marines” quando finalmente potrete rimettere piede in salone. La palestra ci ricorda che non possiamo gettare via mesi e mesi di esercizi e sofferenza: non vorrete mica uscire di casa rotolando! Il ristorante ci fa ricordare le cene con gli amici portandoci a casa piatti pronti: spegnete il forno per una volta, che poi la bolletta sarà salata!

Noi ci abbiamo creduto fortemente sin dall’inizio. Ancor prima che tutto andasse totalmente a rotoli, abbiamo deciso di prendere di petto la situazione e iniziare subito la nostra opera di rassicurazione in nome dei nostri clienti per i loro clienti. Un dare speranza a catena, e che la catena non si spezzi mai.

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